GE e Pfizer vogliono crescere all’estero

GE GUARDA AD ALSTOM General Electric si prepara alla più grande acquisizione della sua storia in Europa: la multinazionale americana per antonomasia avrebbe avviato trattative per rilevare il gruppo francese Alstom, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg citando “persone a conoscenza dell’argomento”. Per riuscirvi il Ceo di General Electric, Jeffrey Immelt, non dovrà fare troppi sforzi almeno in termini finanziari, potendo fare ricorso, sempre secondo le fonti di Bloomberg, a quasi 57 miliardi di dollari di riserve in contanti accumulate all’estero.

PFIZER MIRA AD ASTRAZENECA – La mossa di General Electric, se ufficializzata, seguirebbe quella di Pfizer che starebbe a sua volta studiando un’offerta da 100-110 miliardi di dollari per conquistare la multinazionale anglo-svedese Astrazeneca (che in realtà avrebbe già declinato le proposte iniziali avanzate alcune settimane fa e per ora non avrebbe avviato alcuna trattativa), anche in questo caso sfruttando 67 miliardi di riserve liquide accumulate fuori dagli Stati Uniti.

MEGLIO LA CRESCITA DELLE TASSE – Le grandi multinazionali Usa sembrano intenzionate a riaprire la stagione della “caccia grossa” per utilizzare gli ingenti fondi accumulati presso le proprie consociate estere, preferendo premere sull’acceleratore della crescita prima che rimpatriare i fondi negli Usa dove verrebbero sottoposti ad una più elevata tassazione in caso di distribuzione agli azionisti. Ancora una volta la politica fiscale agisce dunque come incentivo alla crescita, anche se in questo caso non si tratta di incentivi e sovvenzioni dirette, anzi.

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