L’Osservatorio della Sda Bocconi snocciola i numeri della crisi

120 MILIARDI DI FATTURATO ANDATI IN FUMO – Centoventi miliardi di euro di fatturato andati in fumo e 405.317 posti di lavoro persi, assieme a 8.841 Pmi scomparse tra il 2007 e il 2013. È la tragica conferma dei colpi inflitti dalla crisi al sistema delle Pmi italiane con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro annui che emerge dalla prima rilevazione dell’Osservatorio sulla competitività delle pmi della Sda Bocconi, presentato stamane a Milano. Queste aziende, pur costituendo solo il 6,1% delle imprese italiane, producono il 39% del Pil e occupano 2.291.000 persone e se da una parte i dati dell’Osservatorio mostrano che le imprese sopravvissute registrano tassi di crescita lusinghieri (+26% tra il 2007 e la fine del 2012, pari ad una crescita media del 4,8% l’anno) dall’altro evidenziano segni crescenti di tensione finanziaria.

CRESCONO LE TENSIONI FINANZIARIE – Le imprese con un’ottima capacità di ripagare il debito (posizione finanziaria netta/Ebitda inferiore a 1,5) sono passate dal 26,7% al 21,3%, quelle in chiara difficoltà finanziaria (rapporto superiore a 7,5) sono cresciute dal 17,1% al 26,3%. Non solo: nel 2012, per la prima volta, le Pmi hanno ridotto gli investimenti, nel tentativo di ridurre il debito bancario. Nel quadro di una redditività complessivamente buona (Roi medio del 7,6% l’anno nel periodo), le Pmi che hanno saputo reggere meglio alla crisi sono quelle con una struttura proprietaria più concentrata, mentre le imprese di dimensioni più ridotte (tra i 5 e i 10 milioni di euro di fatturato) si sono dimostrate più redditizie, ma tradiscono una struttura patrimoniale da rafforzare.

UN MANIPOLO DI PMI DI SUCCESSO – La ricerca ha infine individuato 1.165 Pmi più forti di ogni avversità: sono le “aziende di successo” che hanno registrato un tasso di crescita positivo e un Roi sempre superiore alla media nel periodo 2007-2012. Tali imprese sono localizzate soprattutto in Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria, hanno dimensioni superiori alla media e una storia più lunga alle spalle. I settori più rappresentati tra le Pmi di successo sono il commercio all’ingrosso e il manifatturiero (meccanica, alimentari e bevande e chimico-farmaceutico in testa). Il loro tasso di crescita medio nel periodo è stato pari al 12,4% (circa due volte e mezzo quello degli altri) e la redditività operativa sempre doppia rispetto al resto delle Pmi.

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