Le grandi opportunità dai mercati emergenti

CAMBIAMENTO GRADUALE – "Come afferma Brandywine, la nostra affiliata specializzata nel reddito fisso, all’inizio del 2014, le valorizzazioni di mercato sembravano indicare un imminente rialzo dei tassi d’interesse, mentre noi al contrario eravamo del parere che il contesto macroeconomico non fosse favorevole a questo  movimento". Così Marco Negri, country head Italia di Legg Mason, al quale BLUERATING ha richiesto un breve commento sui mercati nei prossimi mesi. I ribassi dei titoli obbligazionari stavano sostanzialmente scontando un intero ciclo economico, in termini di aumento dei tassi, nell’arco di pochi mesi, ma siamo convinti che 'il grande cambiamento' sarà molto più graduale. Continuano a spirare forti venti contrari sullo scenario macro. L’Europa, che tenta di resistere alla deflazione, sta invertendo la tendenza ma è ancora fragile: non ci aspettiamo una crescita di molto superiore all’1%".

MERCATI EMERGENTI – "Per quanto riguarda i mercati emergenti, il pessimismo sembra nascere soprattutto dalla preoccupazione che le problematiche attuali possano trasformarsi in una nuova crisi, come negli anni Novanta. Si tratta di timori infondati", dice Negri. "Le banche centrali sono oggi, per la maggior parte, veramente indipendenti. In molti mercati emergenti, circoli in precedenza viziosi dal punto di vista dell’inflazione e della politica monetaria si stanno tramutando in virtuosi e, dal canto nostro, abbiamo approfittato delle anomalie di prezzo innescate dal clima di pessimismo. Riteniamo infatti che i mercati emergenti offrano in generale grandi opportunità in tal senso, nei segmenti del debito sovrano, dei cambi e dell’azionario".

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