Credito: gli annunci di Draghi non bastano più

CREDITO: GLI ANNUNCI DELLA BCE NON BASTANO PIU’ – E’ passato ormai più di un mese e mezzo da quando Mario Draghi, presidente della Bce, ha iniziato a parlare della necessità di rifornire di liquidità “condizionata” le banche europee per favorire la ripresa dell’attività creditizia nel vecchio continente o quanto meno interrompere il perdurante “credit crunch”, avendo già limato fin quasi a zero (sotto zero nel caso dei tassi sui depositi mantenuti dalle banche presso la Bce) i tassi ufficiali sull’euro.

IL BRACCIO DI FERRO CON LA BUNDESBANK – Tuttavia poco o nulla si è finora visto, se non un molto graduale indebolimento della valuta unica europea, che solo negli ultimi giorni si è riportata sotto il libello di 1,35 contro dollaro, contro i picchi di 1,40 visti a inizio mese. Colpa, secondo la pressoché unanimità dei giudizi degli analisti, del continuo braccio di ferro con la Bundesbank e il suo dogma monetarista, che continua a far chiedere ai rappresentanti tedeschi in seno alla Bce un euro più forte e di non procedere all’acquisto di bond di dubbia qualità sul mercato. Insomma: se Draghi non riuscirà a piegare l’intransigente Jens Weidmann di credito alle imprese europee ed italiane in particolare rischia di continuare a vedersene molto poco.

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