7 banche italiane sotto la lente degli esperti

Secondo gli analisti di Société Générale, gli stress test determineranno le necessità di capitali, mentre la revisione della qualità degli asset (Aqr) porterà a una maggiore trasparenza, ma non necessariamente influirà sui risultati, eccetto in casi particolari. In questo scenario, riporta MilanoFinanza.it, gli istituti di credito italiani sono sorvegliati speciali, a causa delle elevate sofferenze, con la conseguenza che alcuni vantaggi o svantaggi competitivi si rafforzeranno. Ecco chi comprare e chi vendere.

1. Intesa San Paolo
Target price di 2,70 euro, con rating buy (comprare) perché gli analisti ritengono che la redditività dell’istituto sia sostenibile nel tempo. La Banca dei Territori è valutata 1,3 volte il Tbv (il valore di libro tangibile), la divisione Corporate 1,2 volte e le banche internazionali 0,7. Il prezzo obiettivo riflette solo 7 miliardi di euro di capitale in eccesso. Il business dell’asset management è valutato 21 volte l’utile (p/e). I rischi potenziali sono legati ai trend negativi della qualità degli asset, all’alta rilevanza del carry trade, all’esposizione all’Ungheria e all’Egitto e alle acquisizioni troppo costose. Il total return (performance + rendimento della cedola) del titolo a 12 mesi è 30,5%.

2. Unicredit
Al gruppo guidato da Federico Ghizzoni, che ha escluso che ci saranno stop alla vendita di Uccmb (Unicredit credit management bank) è stato assegnato il giudizio hold (mantenere). Il target price (6,5 euro) è stato ottenuto valutando le attività in Italia (CB, F&A Italy) 0,4 volte il Tbv (il valore di libro tangibile), 0,8 la Germania, 0,9 l’Austria, 2,3 la Polonia e intorno a 1 gli altri Paesi Cee. La divisione di asset management è valutata invece 19 volte l’utile (p/e). I rischi potenziali di ribasso sono legati principalmente all’esposizione ai mercati emergenti, ad eventuali acquisizioni e carenze di capitale. In un anno il titolo ha reso (total return) il 10%.

3. Ubi Banca
Gli specialisti della banca francese hanno confermato il rating buy sul titolo, che ha un prezzo obiettivo di 7 euro. Le attività commerciali sono valutate 0,75 volte il Tbv (il valore di libro tangibile), tenendo conto di una redditività del 7,7%, mentre le società di prodotto valgono 0,56 volte (redditività del 6%). I rischi di ribasso dipendono dall’esposizione ai titoli di stato, dall’alta rilevanza del carry trade e da eventuali acquisizioni. Il ritorno totale del titolo a 12 mesi è del 35%.

4. Bpm
Target price di 0,7 euro, con rating buy. Gli analisti hanno di recente incrementato la stima del capitale in eccesso a 900 milioni di euro. Le attività di banca commerciale e corporate sono state valutate 0,5 volte il Tbv (il valore di libro tangibile). I rischi di ribasso sono legati alla riforma della corporate governance, ad eventuali acquisizioni e all’esposizione al settore immobiliare. Il total return del titolo a un anno è del 41%.

5. Bper
Al titolo è stato assegnato il giudizio hold (mantenere). Il target price (6,8 euro) è stato ottenuto valutando la divisione Commercial banking 0,8 volte il Tbv (il valore di libro tangibile) e 0,7 volte quella Corporate. Complessivamente il gruppo è stato stimato 0,66 volte il Tbv, considerando 800 milioni di capitale in eccesso. I rischi potenziali di ribasso sono legati all’impatto negativo dell’Aqr (Asset quality review) e ad eventuali acquisizioni. Il titolo ha reso negli ultimi 12 mesi il 7%.

6. Banco Popolare
Target price di 10 euro, con rating sell (vendere). Le attività commerciali sono state valutate 0,5 volte il Tbv (il valore di libro tangibile), mentre quelle corporate 0,8 volte e la divisione leasing intorno a 0,1. Nella stima sono stati considerati 1,3 miliardi di capitale in eccesso. Le possibilità di rialzo sono legate alla cessione della divisione di asset management e dei crediti inesigibili. Il ritorno totale a un anno è dell’11%.

7. Mps
Giudizio negativo (sell) anche per l’istituto di credito senese, con target price di 0,95 euro.  Il retail e corporate banking è stato valutato 0,5 volte il Tbv (il valore di libro tangibile). Gli esperti hanno stimato anche 1,9 miliardi di capitale in eccesso. Le chance al rialzo sono legate all’ulteriore calo dello spread dei titoli di stato, al progetto di cessione dei crediti inesigibili, alla possibilità di un essere un target di operazioni di m&a e all’aumento del tasso Euribor. Il total return degli ultimi 12 mesi è negativo a doppia cifre (-30,5%).

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