Credit Suisse non crede all’arrivo dell’orso

SPREAD IN CRESCITA SEGNANALO ORSO IN ARRIVO? – Gli spread tra i titoli di emittenti “periferici” e “core” in Europa sono saliti significativamente nelle ultime settimane, ma secondo gli analisti di Credit Suisse questo non dovrebbe essere il segnale di un imminente “mercato orso” come solitamente accade in circostanze analoghe. L’incremento medio degli spread immediatamente prima dell’avvio di una fase discendente dei mercati è attorno ai 115 punti percentuali (mentre prima di una recessione l’incremento degli spread è più consistente e pari a 400 punti base in media), ma nel 60% dei casi in cui si registra un aumento di portata simile il mercato “orso” viene comunque evitato.

CREDIT SUISSE PUNTA SU 11 TITOLI – Inoltre il tasso dei fallimenti è tuttora superiore a quello “actual” (ossia riferito all’esercizio ancora in corso) come pure ai tassi forward sui fallimenti futuri, segno  che, forse, il peggio resta per il momento alle spalle nonostante la debolezza dello scenario macro europeo. Inoltre i titoli finanziari, di solito anticipatori di un’inversione dei trend di mercato, continuano a salire, grazie a fondamentali che stanno sia pur lentamente migliorando. Tanto che tra i titoli che gli esperti svizzeri considerano interessanti vi sono Axa, Credit Agricole, Intesa Sanpaolo, Caixa Banka, Delta Lloyd e ING Groep. Se gli spread dovessero ulteriormente salire, concludono gli uomini di Credit Suisse, sarebbe opportuno acquistare titoli azionari (su debolezza) di aziende con bassa leva finanziaria, bassa leva operativa e “idealmente” revisioni positive delle attese sugli utili futuri, come Lundbeck, Abf, Croda, Accenture o Colgate-Palmolive.

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