Brexit, cosa insegna agli investitori l’esperienza di Grexit

Cosa può accadere ai mercati finanziari al di là delle reazioni estreme di breve termine alla Brexit?

Nei giorni scorsi Intermonte Advisory ha tracciato un parallelo tra l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue e il caso Grexit del luglio di un anno fa. 

 

Il 5 luglio 2015 si votava in Grecia in un referendum per l’adesione alle offerte della cosiddetta Troika che proponeva un piano di risanamento lacrime e sangue a fronte del salvataggio finanziario del Paese.

Come è andata a finire?

Al voto del 5 luglio vinse il NO con il 61% dei voti. Nonostante l’esito del voto Tsipras accettò il piano della Troika e questa accordò per un piano di ri-finanziamento al Paese. 

COME ANDARONO I MERCATI IN QUELL'OCCASIONE – Nelle due settimane precedenti all’evento l’Indice Eurostoxx restò praticamente invariato (-0.4%) e il FTSE MIB perse lo 0,84%. Il giorno successivo al referendum l’Eurostoxx perse il -2,2% e il Ftse MIB il -4.3%. Alla fine della seconda seduta i due indici erano sotto rispettivamente del -4.3% e del -6.9%.

Alla fine della seconda settimana, dopo il voto i due indici erano in rialzo rispetto all’ultimo prezzo prima del voto rispettivamente del +6.6% l’Eurostoxx (+11% circa dai minimi) e del +5.6% il FTSE MIB (+13% circa dai minimi).

IL LIMITE DELL'ANALISI – Il principale limite al confronto storico, e in particolare al referendum greco, è rappresentato dall’importanza politica di un’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il consensus dei bear ritiene infatti che questo aprirebbe la strada a altre situazioni simili, soprattutto in paesi con una sc­­arsa leadership politica e una presenza particolarmente significativa di forze antieuropeiste al governo (Francia, Finlandia e altri paesi del nord), con un impatto non preventivabile sul futuro stesso dell’euro.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: