I mercati non apprezzano l’incertezza su tempi e procedure post brexit

NESSUN SECONDO REFERENDUM IN VISTA – Il governo Cameron è al lavoro per individuare delle linee guida per avviare il processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea anche se è ormai dimissionario, mentre un secondo referendum “non è neppure lontanamente” all’ordine del giorno, nonostante il terremoto che la vittoria del “leave” ha causato sui mercati finanziari di tutto il mondo.

UE DEVE DECIDERE CHE ATTEGGIAMENTO ASSUMERE – Lo ha precisato oggi un portavoce del governo Cameron e la notizia ha provocato ulteriori scossoni agli indici, mentre i governi europei devono ora decidere come trattare la Gran Bretagna e che atteggiamento assumere nei colloqui che seguiranno solo dopo che la Gran Bretagna avrà formalizzato la sua richiesta di ricorrere all’articolo 50 dei trattati comunitari, come ha precisato in giornata Angela Merkel, smentendo la possibilità di vertici “informali” nei prossimi giorni. La sensazione tuttavia è che se la classe politica europea non troverà rapidamente una soluzione, saranno i mercati a forzare la mano come già accaduto ai tempi del fallimento di Lehman Brothers o della crisi di Grecia.

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