COMPAGNIE PETROLIFERE SEMPRE PIU’ INDEBITATE – Il prolungato crollo delle quotazioni del petrolio sta pesando sempre più sui bilanci delle major come Exxon Mobil o Royal Dutch Shell, il cui indebitamento è raddoppiato in meno di due anni. Lo segnala l’agenzia Bloomberg notando come nel complesso il debito delle compagnie petrolifere sia schizzato a 138 miliardi di dollari, circa il doppio rispetto a i 71 miliardi di fine 2014 e oltre 10 volte i livelli del 2008 (13 miliardi), mentre dal top management dei principali gruppi del settore continuano a giungere segnali di una ulteriore salita dell’indebitamento nei prossimi trimestri.
PESA IL CROLLO DELLE QUOTAZIONI – Questo potrebbe indurre le compagnie a tagliare gli investimenti ma anche a ridurre i dividendi. Nel frattempo sia le quotazioni del petrolio Brent sia quelle del Wti sono tornate in una fase di “mercato orso”, avendo perso oltre il 20% dai picchi toccati in giugno, mentre dalle semestrali sono giunti segnali preoccupanti che hanno indotto molti analisti a temere che per l’intero 2016 le grandi compagnie petrolifere registreranno ampi flussi di cassa negativi.
SI SPENDE PIU’ DI QUANTO SI GUADAGNA – Il problema è al tempo stesso molto semplice da identificare ma molto difficile da risolvere: le compagnie petrolifere spendono molto più di quanto guadagnano agli attuali livelli di prezzo. Chevron, nota sempre Bloomberg, ha venduto nei primi sei mesi dell’anno petrolio per 3,7 miliardi di dollari ma ha distribuito ai suoi azionisti 4 miliardi di dollari. E sebbene abbia ceduto asset per 1,4 miliardi, ha speso per investimenti altri 10 miliardi e vedrà salire di altri 6,5 miliardi il debito nel secondo semestre dell’anno. Al momento il debito sale al ritmo dell’11,5% annuo: finché il credito sarà accessibile e poco costoso come ora non ci saranno problemi, ma se i tassi dovessero tornare a salire?