Come riporta Iraqi News sulla base dei dati forniti dal Ministero del petrolio iracheno, l’organizzazione terroristica faceva transitare almeno 50 veicoli pieni di greggio ogni giorno
dai giacimenti di Qayyarah e Najma a sud di Mosul, la principale roccaforte dell’ISIS e la terza maggiore città in Iraq per numero di abitanti.
Le nuove offensive contro l’organizzazione terroristica hanno tuttavia ridotto il contrabbando a cinque veicoli al giorno e i prezzi dell’ISIS sono scesi da 6.000 dollari a vettura a 2.000.
Dopo che l’organizzazione ha perso il controllo dei giacimenti petroliferi di Alas e Hamrin nei pressi di Tikrit lo scorso aprile, gli introiti del gruppo sono diminuiti di un ulteriore milione di dollari al giorno.
Ieri è stata resa nota la notizia che i combattenti dell’ISIS hanno provocato la morte di cinque persone in un giacimento petrolifero situato nella città kurda di Kirkuk. I militanti hanno inoltre tentato di abbattere una stazione di compressione del gas nelle vicinanze, dopo aver ucciso quattro guardie.
Alcune fonti delle forze militari curde, i Peshmerga, ha fatto sapere che l’attacco alla stazione di servizio è stata neutralizzato e che tre dei quattro terroristi coinvolti nel doppio colpo sono stati uccisi.
Si è ventilata l’ipotesi che gli aggressori appartenessero a una cellula radicata a Kirkuk, una regione ricca di petrolio nel nord dell’Iraq.
Gli attacchi dell’ISIS sul territorio curdo sono più sporadici che in altre zone dell’Iraq. Il gruppo terroristico è stato tuttavia allontanato da alcune roccaforti dall’esercito iracheno (e dalle forze siriane in Siria), riducendo il suo accesso al petrolio.
Proprio all’inizio del mese, l’ISIS ha dato fuoco a cinque giacimenti petroliferi nei pressi di Mosul, una delle prime grandi città a ricadere in mano ai terroristi nel 2014.
Per quanto possa sembrare una grande notizia, Calcuttawala si chiede a che punto arriverà l’Isis per compensare l’impoverimento e gli attacchi subiti nell’ultimo periodo.