Guadagnare il 48% (sicuro) con un brindisi. Parola di Lloyds private banking

Che il vino di alta gamma sia uno degli investimenti alternativi considerati tra i più redditizi, non è una novità. E confortano anche i risultati degli ultimi mesi, come raccontano gli indici del Liv-ex, la più importante piattaforma del settore, quasi tutti tornati ai massimi livelli toccati nel 2011. Ma ora c’è chi si sbilancia nel dire che, nei prossimi 10 anni, quello dei fine wine sarà addirittura il settore che “garantirà” un maggior ritorno sull’investimento, con una stima del 48%.

Lo scrive www.winenews.it citando uno studio della Lloyds Private Banking, divisione di uno dei più celebri ed antichi gruppi bancari del Regno Unito, secondo il quale le grandi bottiglie, nella prossima decade, renderanno ancora di più delle auto d’epoca che, negli ultimi 10 anni, sono state il segmento di investimento che ha dato i risultati migliori, con un ritorno addirittura del 500%, davanti ai whisky più rari (+350%), ma anche ai francobolli (+295%) e alle monete (+270%). Di certo, questi investimenti non sono proprio alla portata di tutti: secondo lo studio, chi mette denaro in questi cosiddetti “hobby investments” (e lo fa un investitore su sei) punta in fine wine, in media, 20.300 sterline ogni anno, che diventano 27.700 per chi diversifica sul whisky.

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