ANCHE INTERMONTE E’ D’ACCORDO – Secondo gli esperti l’operazione consente inoltre a Poste Italiane “di ottimizzare la struttura finanziaria”, mentre in base alle informazioni disponibili “la valutazione di Sia appare molto vicina ai multipli del settore (circa 14x Ebitda)”. Intermonte è d’accordo: “il multiplo pagato per questa transazione è stato di circa 12x Ebitda 2016”, che gli analisti stimano attorno ai 200 milioni di euro, mentre “le operazioni su società comparabili sono avvenute su multipli simili (circa 12-14x Ebitda), sebbene in questo caso si tratti di una partecipazione di minoranza” (il 14,85% contro il 34,63% che manterrà CdP).
OPERAZIONE STRATEGICA PER EQUITA – Anche Equita nota come “si tratti di una quota di minoranza”, ma sottolinea come la transazione abbia “una forte connotazione strategica, visto che Poste Italiane è leader in Italia nei pagamenti digitali nonché nell’emissione di carte di credito (con una quota di mercato del 14%) e di debito (oltre il 50%)”. Dagli analisti promozione a pieni voti, dunque, ora la parola passa al mercato che sembra apprezzare il fatto che il gruppo guidato da Francesco Caio abbia rotto gli indugi, almeno quanto il previsto slittamento del collocamento sul mercato del residuo 29,7% in mano al Tesoro al prossimo anno.