Filippine: oltre 7.600 isole in cui investire

“Le Filippine sono un’economia caratterizzata da rapida crescita, trend demografici favorevoli, bassi livelli di debito e uno scenario politico in gran parte positivo: tali elementi fanno del Paese un astro nascente tra le economie emergenti della regione Asia Pacifico”. Lo ha spiegato Jason Pidcock, gestore del fondo Jupiter Asia Pacific Income. “Questa è una ricetta che dovrebbe far incrementare i consumi interni, con un numero crescente di aziende di beni di consumo ben gestite e posizionate in modo da beneficiare di questo trend”.

Di tutto l’universo investibile nella regione dell’Asia Pacifico, le Filippine con le sue 7.641 Isole, con ogni probabilità, la storia macroeconomica più promettente. Il Pil pro capite è basso e si aggira attorno ai 2900 dollari USA (ovvero, meno della metà di quello della Tailandia). Inoltre, non solo è l’economia asiatica che sta crescendo più in fretta – più del 6% l’anno – ma presenta anche un profilo demografico tale da ipotizzare che le aziende locali, in particolare quelle operanti nel settore dei beni di consumo, vedranno una crescita sostenuta nel lungo periodo.

Gli elementi di attrazione delle Filippine sono indubbi, tuttavia, “come investitore azionario la questione fondamentale è se nel Paese ci siano aziende interessanti, ben gestite sulle quali investire”, ha precisato Pidcock. “La risposta è che sebbene questo mercato in via di sviluppo non abbia la stessa profondità di alcuni mercati simili, vedo comunque numeri che soddisfano i miei criteri di investimento e ho in portafoglio tre aziende che penso siano rappresentative dei consumi interni e che, prese nel complesso, offrano un’esposizione a diversi settori dell’economia. Una è un’azienda conglomerata, dal business diversificato, una è nel settore immobiliare, focalizzata sui centri commerciali (che offrono esposizione ai consumi in generale, dal momento che i contratti d’affitto arrivano da diversi settori – settore alimentare, moda e altre forme di consumo interno). E infine, nel portafoglio c’è anche un grande produttore di snack che vende nelle Filippine e nei Paesi limitrofi”.

“Come ci si potrebbe aspettare, i rendimenti sono più bassi rispetto ad altri mercati e queste sono azioni che possiedo per il potenziale di crescita piuttosto che per i dividendi. Anche se ritengo che fondamentalmente la crescita dei dividendi per queste aziende sarà sostenuta, all’interno del portafoglio non tutte le holding devono avere dividendi più alti della media. Ci sono buone ragioni per includere una selezione di poche azioni che rendono un po’ meno, ma che contribuiranno a fornire rendimenti totali più alti. Le Filippine – in conclusione – offrono esposizione a quello che considero uno dei mercati migliori e più in rapida crescita. Inoltre, aiutano a bilanciare il portafoglio rispetto al solo focus su aziende dai rendimenti molto elevati dei mercati asiatici più avanzati”, conclude l’esperto.

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