LA CINA CRESCE DEL 6,7% – Il Pil della Cina è cresciuto del 6,7% su base annua nel terzo trimestre, centrando le previsioni di consensus e collocandosi a metà strada rispetto alla forchetta indicata dal governo di Pechino come obiettivo di crescita per l’intero 2016 (6,5%-7%). A trainare la crescita cinese nei primi nove mesi dell’anno sono stati i servizi (+7,6%).
PECHINO RIDURRA’ UTILIZZO DEBITO? – Secondo alcuni analisti la stabilizzazione della crescita cinese potrebbe dar spazio a manovre tese a ridurre l’eccessivo ricorso al credito e all’utilizzo della leva finanziaria da parte delle aziende e delle banche cinesi, dopo che ancora di recente il Fondo monetario internazionale ha suggerito di fare ulteriori sforzi in tal senso e che lo stesso governo di Pechino ha pubblicato linee guida per ridurre il ricorso al debito.
CONSUMI SEMPRE PIU’ MOTORE DI CRESCITA – I dati appena pubblicati mostrano anche come l’economia cinese si stia sempre più orientando verso i consumi come motore di crescita, con la crescita delle vendite al dettaglio (+10,7% annuo, come da attese) che ha ancora una volta superato quella della produzione industriale (+6,1% annuo contro attese pari a +6,4%). Sul fronte degli investimenti, a sostenere la ripresa è sempre la spesa pubblica, mentre gli investimenti privati faticano ad espandersi confermando i limiti connessi all’elevato livello di indebitamento già raggiunto.
MERCATO IMMOBILIARE IN BOLLA – Uno dei problemi correlati al sistematico ricorso a misure espansive del credito è che in molte città cinesi i prezzi del mercato immobiliare appaiono ormai chiaramente in bolla. Almeno 21 città hanno per questo già introdotto limiti a nuovi acquisti immobiliari e reso meno agevole la concessione di nuovi mutui, dopo due anni di misure a favore degli acquisti di immobili. Così Goldman Sachs prevede che la tendenza proseguirà con una ulteriore “stretta”, mentre Citigroup prevede un rallentamento delle transazioni immobiliari nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno.