Deutsche Bank: Bafin indaga su Santorini e dintorni

DEUTSCHE BANK E IL VIZIETTO DEI DERIVATI – Cade una nuova tegola in testa a Deutsche Bank, il cui titolo resta peraltro stabile stamane a Francoforte dove oscilla a 12,08 euro per azione (+0,15%) e metà seduta. Secondo un’indagine commissionata da Bafin (l’autorità tedesca di vigilanza dei mercati finanziari), l’istituto tedesco avrebbe agito d’accordo con Mps per nascondere le perdite della banca tramite l’operazione  Santorini, contabilizzando in maniera scorretta altre decine di operazioni dello stesso tipo.

103 OPERAZIONI MAL CONTABILIZZATE – In tutto, come riporta l’agenzia Bloomberg dopo aver visionato una copia degli atti dell’inchiesta, gli executive di Deutsche Bank avrebbero “aggiustato” 103 operazioni legate a 30 clienti per un valore complessivo di 10,5 miliardi di euro. Nel solo 2013 la banca avrebbe così trasformato 37 operazioni, oltre a quella con Mps (che figura tra i motivi per cui sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di aggiotaggio, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza gli ex vertici di Mps Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Luca Baldassarri), da prestiti fuori bilancio a derivati.

APPETITO PER ELEVATA COMPLESSITA’ – L’elevato numero di transazioni finite al centro di un’indagine penale testimonia secondo Bloomberg l’appetito per il rischio e la complessità che Deutsche Bank dimostrava mentre cercava di crescere nel settore del reddito fisso. Mentre Mps, secondo Bafin, è stato l’unico cliente del gruppo tedesco a usare quel tipo di operazioni per abbellire i risultati di bilancio, Deutsche Bank ha comunque contabilizzato irregolarmente dozzine di operazioni effettuate con controparti dall’Italia all’Indonesia tra il 2008 e il 2010.

DEUTSCHE BANK: NESSUN IMPATTO SUI CONTI – Per Bloomberg l’operazione Santorini non venne autorizzata in maniera corretta dai senior manager della banca tedesca che non la riesaminarono adeguatamente neppure dopo essere stati chiamati a comparire dalla Federal Reserve, nel 2012. Immediata la replica di Deutsche Bank, un cui portavoce ha portavoce ha sottolineato come la riclassificazione effettuata dal gruppo nel settembre 2013 non abbia avuto alcun impatto sugli utili e come non sia corretto accostare tali operazioni al caso Montepaschi.

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