PUNTARE SU ORO E DIVIDENDI – Per chi volesse provare a fare trading in queste ore, molti gestori americani consigliano di stare sull’oro, direttamente con Etf o attraverso titoli minerari come Barrick Gold. Anche i mercati emergenti potrebbero trarre giovamento dalla vittoria di Trump, specie se questa significasse una risalita dell’inflazione (e in generale se la domanda di materie prime tornasse a salire). A Wall Street potrebbero tornare a recuperare terreno i titoli che staccano dividendi elevati, mentre è più incerta la reazione di un settore come quello medicale-farmaceutico, perché Trump potrebbe eliminare la riforma sanitaria di Barack Obama sfruttando la maggioranza repubblicana al Congresso, ma ha anche dichiarato più volte di voler aumentare le importazioni di medicinali dall’estero per contenere i prezzi delle cure.
PER TASSI E BOND POCO CAMBIA – Quanto ai tassi e ai bond, lo scenario resta sostanzialmente immutato con una previsione di tassi moderati ancora per molti anni ma questo non dovrebbe evitare l’atteso rialzo dei tassi ufficiali da parte della Federal Reserve. Questo significa che i T-bond non hanno molto spazio per correre, salvo che per movimenti legati alla ricerca di un parcheggio “sicuro” per la liquidità in fuga dall’azionario. A medio termine, infatti, il rendimento sui T-bond continua ad essere visto sopra il 2% annuo (contro l’1,80%-1,85% attorno a cui oscilla in queste ore).