Trump potrebbe indurre la Fed ad accelerare il rialzo dei tassi

MERCATI BOND INCERTI SU TRUMP – Donald Trump resta un oggetto misterioso per i mercati. Dopo un’iniziale reazione negativa alla notizia della sua elezione le borse hanno cambiato idea, tanto che oggi i listini europei vivono la migliore giornata da almeno 4 anni in qua. Più prudenti i mercati obbligazionari, anche perché a questo punto il rischio è che, rientrati i timori di prolungata turbolenza sui mercati, la Federal Reserve non solo alzi come previsto di un quarto di punto i tassi sui Fed Funds a inizio dicembre, ma decida poi di accelerare il ritorno ad una politica monetaria “normalizzata”.

PER PIMCO LA FED ACCELERERA’ RIALZO TASSI – Sono di questo avviso una serie di investitori professionali da Pimco a TIAA Global Asset Management, secondo cui la Federal Reserve potrebbe accelerare il passo per evitare di rimanere dietro al mercato se la ribadita volontà di Trump di far ripartire l’economia americana producesse, come molti temono, un deciso rialzo dell’inflazione, ben oltre il 2% indicato come desiderabile a lungo termine dalla banca centrale americana. In questo caso il 2017 potrebbe portare con sé tre rialzi dei tassi americani che certo non farebbero bene ai T-bond.

TRA TRUMP E YELLEN SARA’ GUERRA O PACE? – Il mercato ha già iniziato a elaborare questa idea, se è vero che nella notte i tassi swap sui Fed Funds a 2 anni indicano che entro il dicembre 2018 il tasso ufficiale sul dollaro potrebbe essere poco sopra l’1%  (contro lo 0,5% dei tassi correnti e contro lo 0,8% dei tassi swap a 2 anni la scorsa settimana). Chissà se Janet Yellen, il cui mandato scadrà il 3 febbraio 2018, vorrà rendere a Trump più o meno agevole il tentativo di prolungare una ripresa già oggi durata sette anni e che cresce ad un tasso tra il 2% e il 2,5%? A pensar male si fa peccato, ma ogni tanto ci si becca.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!