Btp sotto attacco, i mercati staccano la spina al governo Renzi?
TESORIERI E GESTORI SOTTO PRESSIONE – Al momento il Btp decennale guida rende il 2,16%, mentre lo spread contro Bund è volato all’1,805%: in entrambi i casi si tratta di livelli che non si vedevano da oltre due anni e che rischiano di fare molto male non solo all’emittente (il Tesoro italiano), ma anche a banche, fondi comuni e fondi pensione che si ritrovano in portafoglio titoli acquistati negli ultimi due anni che trattano a valori mediamente inferiori a quelli d’acquisto. Una situazione non semplice, anche perché con un’inflazione che permane attorno o appena sotto zero l’incremento dei tassi reali è pari o superiore a quello dei tassi nominali.
OBIETTIVO E’ LA CADUTA DEL GOVERNO? – Qualche operatore fa seguire al deciso movimento ribassista sul mercato obbligazionario anche una conseguenza/previsione di tipo politico: con la vittoria prima della Brexit poi di Trump, e il crescente rischio di uno scivolone anche di Angela Merkel l’anno venturo, il tempo per il governo Renzi sarebbe di fatto scaduto, anche perchè a differenza che nel 2011, quando i tassi sul decennale arrivarono a sfiorare il 7% sul mercato prima di iniziare a piegare il capo, neppure la Bce potrebbe avere risorse a sufficienza per contrastare la speculazione ribassista. Con tutti i rischi del caso, per paese indebitato e privo di crescita come l’Italia attuale. Sarà vero?
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