Azimut Holding, vola l’utile nel trimestre (+94%)

CORRE L’UTILE NEL TRIMESTRE – Azimut Holding SpA archivia i primi dieci mesi dell’anno con una raccolta netta di 5,6 miliardi di euro (5,2 miliardi nei primi nove mesi dell’anno). Nel terzo trimestre i ricavi consolidati sono stati pari a 186,4 milioni di euro (rispetto a 132,9 milioni nello stesso periodo del 2015): nei primi nove mesi dell’anno i ricavi si attestano a 498,9 milioni. L’utile netto consolidato nel terzo trimestre 2016 è stato pari a 53,5 milioni di euro, in crescita del 94% rispetto ai 27,6 milioni del terzo trimestre dello scorso anno;il dato relativo ai primi nove mesi è pari a 121,3 milioni di euro. Il patrimonio totale a fine settembre 2016 era pari a 41,3 miliardi di euro (42,1 miliardi a fine ottobre 2016).

SEGNO PIU’ PER IL RECLUTAMENTO – Nei primi nove mesi del 2016 sono stati pagati dividendi ordinari per circa 67 milioni di euro e sono state fatte acquisizioni all’estero per circa 48 milioni. Nel periodo da gennaio a settembre è stata positiva anche l’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker, con 115 nuovi ingressi nel gruppo e nelle sue divisioni, che portano il totale delle reti del gruppo Azimut a fine settembre a 1639 unità. In una nota del gruppo si ricorda inoltre che, in seguito all’avvenuta cancellazione da parte di Banca d’Italia del gruppo Azimut dall’albo delle Sim, il restante 1 euro di dividendo per azione pari a circa 133 milioni di euro, verrà corrisposto con pagamento a partire dal 23 novembre 2016, data stacco cedola 21 novembre 2016 e record date 22 novembre 2016. Il gruppo avrà quindi distribuito nel corso del 2016 un dividendo ordinario totale di circa 200 milioni di euro (1,5 euro per azione), equivalente ad un payout del 80% e ad uno yield del 7%.

SI CRESCE CON L’ESTERO – Sergio Albarelli, ceo del gruppo, sottolinea: “I buoni risultati del terzo trimestre esprimono la sostenibilità del nostro modello di business, la cui validità non è mai stata in dubbio nemmeno nei due trimestri precedenti in cui abbiamo dovuto affrontare fattori contingenti e un contesto particolarmente difficile a causa di fattori esogeni quali incertezza, ampia volatilità, tassi a zero. La crescita è sostenuta anche dalle attività all’estero che hanno ormai superato il 15% del patrimonio totale di oltre 42 miliardi di euro a fine ottobre e che proseguono con forza soprattutto in Australia, dove in meno di due anni siamo arrivati a gestire patrimoni per 3,8 miliardi di dollari australiani (2,7 miliardi di euro). La capacità dei consulenti finanziari del gruppo di offrire consulenza di alto livello ci ha permesso di continuare a crescere sia come raccolta (che da inizio anno a ottobre ha realizzato 5,6 miliardi di euro), sia lato professionisti del settore, bancari e private banker, che riconoscono sempre più l’attrattività del nostro gruppo”. Albarelli ha aggiunto: “Siamo certi che la crescita godrà di un’ulteriore spinta con la recente riorganizzazione che consolida le due anime di Azimut, gestione e distribuzione, e ci consente di non essere più soggetti all’applicazione della direttiva CRD IV. Come conseguenza potremo proseguire nel nostro impegno volto a creare valore per i nostri azionisti, nell’immediato attraverso il pagamento della restante parte di dividendo il 23 novembre e nei prossimi mesi con piani di buyback”.

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