Banche: non sarà solo Mps a rischiare in dicembre

BANCHE: TENETE D’OCCHIO NON SOLO MPS – Non sarà solo Mps a correre qualche rischio sui mercati a dicembre: se l’istituto senese resta sotto i riflettori con gli analisti che continuano a valutare “molto difficile” l’esecuzione della prevista ricapitalizzazione da 5 miliardi entro fine anno (parallela alla cartolarizzazione di Npl per un controvalore nominale calato a 8,947 miliardi di euro dagli inizialmente previsti 9,102 miliardi), anche Unicredit non può ancora dormire sonni tranquilli.

5,5 MILIARDI DA PIONEEER E PEKAO – Al momento infatti la capitalizzazione della banca guidata da Jean Pierre Mustier è di circa 12,5 miliardi di euro, mentre si attende la finalizzazione delle cessioni di Pioneer Asset Management (dalla cui gara si è ritirata Abardeen), che dovrebbe essere valutata circa 3 miliardi di euro, e del residuo 40% di Bank Pekao, che potrebbe valere sui 2,5 miliardi. A questi primi 5,5 miliardi di euro si potrebbero sommare 13-15 miliardi di euro di aumento di capitale, portando a 18-20 miliardi i mezzi freschi da raccogliere.

NON E’ DA ESCLUDERE SWAP VOLONTARIO – Anche nel caso di Unicredit si starebbe pertanto studiando un’azione di liabilities management ad esempio sui bond cashes del 2009, per cercare di contenere a non oltre 13 miliardi l’aumento di capitale vero e proprio. Anche così per molti soci storici della banca (Fondazioni bancarie in testa) sarebbe difficile partecipare all’operazione, lasciando spazio ad eventuali investitori esteri pronti ad approfittare dell’empasse per fare shopping nel “bel paese”. Allianz, azionista storico, non sembra tuttavia interessata, mentre l’ipotesi Societe Generale è durata lo spazio di un mattino.

ANCHE UNICREDIT CERCHERA’ SOLUZIONE “DI SISTEMA”? – Resterebbe la carta di un “intervento di sistema” che quanto meno garantisca la parallela cessione di Npl per un valore lordo di libro di 20 miliardi, altra operazione non così facilmente “digeribile” dal mercato, visto le limitate disponibilità del Fondo Atlante, già impegnato nella vicenda Mps. In cado di difficoltà Mustier cercherà di farsi concedere dalla Bce ulteriore tempo (soprattutto in caso di maretta sui mercati dopo il referendum del 3 dicembre), procederà a ulteriori cessioni, o proverà come Mps a trovare qualche “investitore ancora” pronto a dare una mano? La partita, assicurano alcuni trader, resta apertissima.

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