Piazza Affari ha paura, Mps in caduta su rischio bail-in

LA PAURA TIENE IN SCACCO PIAZZA AFFARI – Il timore di una vittoria del “no” al referendum di domenica prossima e di una possibile deriva populista preoccupa i mercati finanziari italiani, così stamane a Piazza Affari prevale largamente il segno meno, con l’indice Ftse Mib che in tarda mattinata cede l’1,47%, il Ftse Italia All-Share in rosso dell’1,41% e il Ftse Italia Star in ribasso dello 0,41%.

NET A PORTER E TERNA TRA I POCHI A BRILLARE – Tra le blue chip del listino italiano prosegue la corsa di Net a Porter, che approfitta dei saldi del “Cyber Monday” e dell’annunciata joint venture con Symphony Investments di Mohamed Alabbar con cui si espanderà in Medio Oriente per volare a 26,38 euro per azione (+2,21%). Bene anche Terna, dopo che Jefferies ha alzato il giudizio da “hold” a “buy”, limando peraltro il prezzo obiettivo da 4,8 a 4,5 euro, Atlantia e, più moderatamente, A2A e Italgas.

MPS IN CADUTA, PESA RISCHIO BAIL-IN – Tra i ribassi peggiori si nota ancora una volta quello di Mps (sospeso sul -12,6% a 17,07 euro per azione dopo il raggruppamento di 100 vecchi titoli in una nuova azione), che nel documento dell’offerta di scambio volontario tra bond subordinati e azioni avverte 34 volte dell’esistenza del rischio di “bail-in” se l’operazione di ricapitalizzazione dell’istituto non andrà in porto e che dall’ispezione che Bce ha in corso potrebbero derivare “effetti negativi rilevanti sulla situazione patrimoniale, economica e/o finanziaria della banca e/o del gruppo”. Male anche Banco Popolare, Unicredit, Bpm e Bper, tutti oltre il 3% di perdita.

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