BPVI E VENETO BANCA VERSO LA FUSIONE – Visto che a controllare sia BpVia sia Veneto Banca è il fondo Atlante, Viola potrebbe ricevere un duplice incarico, subentrando nel secondo caso a Cristiano Carrus, che manterrebbe la carica di direttore generale. Una simile ipotesi se confermata avvalorerebbe la voce di una futura fusione tra i due istituti, finora giudicata molto difficile per la vasta sovrapposizione delle reti delle due popolari venete.
RICAPITALIZZAZIONE ED ESUBERI – Se così sarà Viola potrebbe trovarsi a dover affrontare una ricapitalizzazione da 1-2 miliardi di euro, necessaria, tra l’altro, per rispettare gli impegni con la Bce di procedere alla cartolarizzazione di circa 4 miliardi degli oltre 8 miliardi di Npl iscritti nei bilanci delle due banche, ed una riduzione del personale che potrebbe arrivare a superare i 2.500 esuberi. Di questi i primi 700 sono già stati comunicati da BpVi ai sindacati e verrebbero gestiti con uscite volontarie da spalmare tra gennaio e marzo del prossimo anno. Due scogli non di poco conto che però non dovrebbero spaventare l’ex numero uno di Mps.