Viola porterà BpVi e Veneto Banca all’altare?

VIOLA TORNA IN SELLA – Uscito di scena in modo piuttosto brusco da Mps, secondo rumor mai smentiti a causa di contrasti con alcuni membri del Cda in merito alla ricapitalizzazione dell’istituto senese, Fabrizio Viola nelle prossime ore salirà sulla poltrona di amministratore delegato di Banca popolare di Vicenza (BpVi), in sostituzione del dimissionario Fabrizio Iorio, ma potrebbe non essere finita qui.

BPVI E VENETO BANCA VERSO LA FUSIONE – Visto che a controllare sia BpVia sia Veneto Banca è il fondo Atlante, Viola potrebbe ricevere un duplice incarico, subentrando nel secondo caso a Cristiano Carrus, che manterrebbe la carica di direttore generale. Una simile ipotesi se confermata avvalorerebbe la voce di una futura fusione tra i due istituti, finora giudicata molto difficile per la vasta sovrapposizione delle reti delle due popolari venete.

RICAPITALIZZAZIONE ED ESUBERI – Se così sarà Viola potrebbe trovarsi a dover affrontare una ricapitalizzazione da 1-2 miliardi di euro, necessaria, tra l’altro, per rispettare gli impegni con la Bce di procedere alla cartolarizzazione di circa 4 miliardi degli oltre 8 miliardi di Npl iscritti nei bilanci delle due banche, ed una riduzione del personale che potrebbe arrivare a superare i 2.500 esuberi. Di questi i primi 700 sono già stati comunicati da BpVi ai sindacati e verrebbero gestiti con uscite volontarie da spalmare tra gennaio e marzo del prossimo anno. Due scogli non di poco conto che però non dovrebbero spaventare l’ex numero uno di Mps.

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