Fondi di investimento: meglio la gestione attiva o passiva?

Diversificare sui fondi di investimento può essere un’importante opportunità per ottimizzare il proprio portafoglio, ma a questo punto conviene farsi una domanda: è meglio affidarsi a una gestione attiva o a una gestione passiva?
Innanzitutto, cosa si intende per “gestione passiva” e per “gestione attiva”?

Gestione passiva: consiste in una strategia di investimento tramite la quale il gestore di un portafoglio minimizza le proprie decisioni allo scopo di diminuire al massimo i costi di transazione e l’imposizione fiscale sui guadagni in conto capitale;

Gestione attiva: qui il gestore del portafoglio è chiamato a modificare la composizione del proprio portafoglio in base ai mutamenti del mercato o alle proprie previsioni.

Diventa così naturale che la gestione attiva risulta più rischiosa della gestione passiva, ma risulterà maggiormente in grado di ottimizzare il rendimento di un portafoglio attraverso un’attenzione costante del mercato.

Per quanto riguarda la gestione attiva, inoltre, sarà possibile dunque affidarsi anche a un professionista, ma sia chiaro: il rapporto con tale esperto dovrà essere basato sulla totale correttezza e, soprattutto, fiducia, perché il rischio di restare insoddisfatti resta alto.

Il rischio dell’investimento, a tal proposito, è sempre dietro l’angolo: per approfondire questo argomento nel prossimo capitolo andremo ad analizzare proprio quali sono e come individuare i rischi di un investimento.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!