Good bank, la soluzione tarda ad arrivare

GOOD BANK, NESSUNA NOVITA’ – Passano i giorni, ma nonostante le voci circolate in merito ad un imminente “happy ending” per le quattro “good bank” nate dalla risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFe la soluzione tarda ad arrivare. Mentre per le prime tre banche resta in piedi l’ipotesi di una vendita a Ubi Banca dopo un intervento del Fondo di Risoluzione e di Atlante rispettivamente per ricapitalizzare i tre istituti e per alleggerirli delle sofferenze in bilancio, per CariFe nessuno si fa avanti.

CARIFE, ANCHE BPER SI RITIRAVictor Massiah, numero uno di Ubi Banca, a margine dell’esecutivo Abi ha ribadito oggi che al momento “non c’è nessuna novità, niente di nuovo”, ma l’attesa secondo gli analisti non dovrebbe prolungarsi per più di qualche giorno. Semaforo rosso invece da Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper, che sempre a margine della riunione Abi ha smentito un interesse dell’istituto emiliano ad acquisire CariFe, aggiungendo poi che anche con Creval e Banca popolare di Sondrio non vi sono stati ulteriori contatti e quindi ogni discorso su future aggregazioni è rimandato all’anno prossimo.

SALVATAGGIO BIS O LIQUIDAZIONE? – Nelle scorse settimane era già sfumato un possibile intervento a favore di CariFe da parte di CariParma, così per la quarta “good bank”, rimasta a quanto pare senza alcun pretendente, il futuro si fa sempre più incerto. Il Fondo di Risoluzione dovrà procedere a un salvataggio-bis o si andrà verso la liquidazione? Il pallino potrebbe tornare al governo, che in questi giorni starebbe valutando se e come procedere ad un nuovo decreto “salva banca” che potrebbe sciogliere anche il nodo di CariFe.

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