2017, cresce il rischio fallimento in Asia

RISCHIO DEFAULT IN CRESCITA IN ASIA – La risalita dei tassi d’interesse (guidata dal rialzo dei tassi ufficiali da parte della Federal Reserve) e le tensioni commerciali che l’amministrazione Trump potrebbe far crescere nei confronti della Cina rischiano di far crescere il numero di default da parte di compagnie di trasporto marittimo e legate alle materie prime in Asia.

76,4 MILIARDI DI BOND IN SCADENZA – Lo segnala stamane Bloomberg citando specialisti in attività di ristrutturazione del debito come Kpmg o Dla Piper, ricordando come gli emittenti non bancari asiatici si troveranno ad affrontare nel corso del 2017 la scadenza di 76,4 miliardi di dollari di bond, circa un quarto in più dell’ammontare in scadenza nel 2016. Un elevato livello di indebitamento e una redditività depressa hanno già portato a cinque default di società delle materie prime di Singapore nel corso del 2016 tra cui Swiber Holdings e Swissco Holdings.

MATERIE PRIME E REAL ESTATE A RISCHIO – La platea di società che rischieranno il fallimento è vista da Kpmg in crescita perché anche gli sviluppatori immobiliari potrebbero risentire del calo dei prezzi che nel trimestre chiuso il 30 settembre scorso ha segnato il massimo degli ultimi sette anni. Le società immobiliari asiatiche nell’anno che sta per arrivare vedranno scadere 8,7 miliardi di dollari di bond, mentre quelle legate all’energia dovranno rimborsare bond per 12 miliardi. L’Indonesia in particolare pare destinata ad essere il mercato più attivo sul fronte della ristrutturazione del debito di tutta l’Asia.

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