Dentsu, si dimette il Ceo dopo morte per eccesso di lavoro

DENTSU NELLA BUFERA – Morire per eccesso di lavoro? In Giappone può succedere e non in un’azienda qualsiasi, ma in un colosso come Dentsu, agenzia pubblicitaria che occupa oltre 47 mila dipendenti in 140 paesi del mondo. La vicenda, che risale al giorno di Natale dello scorso anno, tiene banco in questi giorni dopo che l’amministratore delegato del gruppo, Tadashi Ishii, uno dei manager più pagati al mondo, ha annunciato che si dimetterà dopo il Cda in calendario agli inizi di gennaio.

SUICIDIO PER ECCESSO DI LAVOROMatsuri Takahashi, questo il nome della vittima, si tolse la vita un anno fa dopo essere stata obbligata a lavorare eccessivamente (nel mese prima di morire aveva effettuato 150 ore di straordinario), una vicenda che il ministro della Salute e del Welfare ha deciso di girare al Procuratore generale giapponese perché aprisse una formale inchiesta.

ABE PROVA A FAR PASSARE UNA RIFORMA – Il problema delle richieste eccessive di lavoro anche fuori dagli orari d’ufficio da parte dei dipendenti è così sentito in Giappone che esiste anche un termine specifico per le morti da eccesso di lavoro (“karoshi”). Ora il premier Shinzo Abe sta cercando di far passare una riforma del mercato del lavoro che possa ridurre il peso che le aziende sono abituate a porre sulle spalle dei propri dipendenti. Chissà se qualcuno in Italia deciderà che è il caso di seguire l’esempio e non guardare solo alla Cina o alla Germania?

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