IL DIESELGATE SI ALLARGA? – Secondo indiscrezioni subito rilanciate da Reuters e Cnbc, si tratterebbe appunto di Fiat Chrysler Automobiles, che sarebbe finita sotto accusa per aver truccato i dati sulle emissioni dei motori diesel riferiti a circa 100.000 veicoli venduti negli Usa dal 2014 (il comunicato ufficiale ha poi precisato trattarsi di 104 mila vetture Jeep Grand Cherokees e Dodge Ram 1500 con motore diesel da 3.0 litri venduti tra il 2014 e il 2016, ndr). Da ricordare che già da alcune settimane circolavano voci di un’inchiesta dell’Epa nei confronti di altre case automobilistiche, dopo che già Volkswagen è stata accusata l’anno scorso di aver truccato i dati di mezzo milione di test.
IL PRECEDENTE DI VOLKSWAGEN – In questo caso a Volkwagen è stata comminata una multa complessiva di 14,7 miliardi di dollari (circa 13,3 miliardi di euro) che il gruppo tedesco ha accettato di pagare lo scorso giugno. Finora Fiat Chrysler Automobiles ha sempre dichiarato di non aver mai installato alcun “defeat device” né di aver utilizzato software in grado di identificare se le vetture erano sottoposte a test consentendo di disconnettere il dispositivo, come invece sembrerebbe ritenere l’Epa. Se il gruppo italiano fosse ritenuto colpevole e dovesse essere applicato un metro analogo, la multa potrebbe dunque sfiorare i 4-4,5 miliardi di dollari (circa 3,8-4,3 miliardi di euro).