Draghi: crescita debole, inflazione non durerà

DRAGHI SORPRENDE IL MERCATO – La Bce non ha toccato né i tassi né il programma di quantitative easing (già in dicembre era stato deciso di prorogarlo oltre marzo per importi in calo da 80 a 60 miliardi di euro massimi al mese), come previsto ampiamente, ma dalla conferenza stampa di Mario Draghi a sorpresa sono giunte alcune indicazioni sullo scenario macro che il mercato non sembrava attendersi.

INFLAZIONE NON DURERA’, CRESCITA DEBOLE – Il numero uno della Banca centrale europea ha infatti affermato che la spinta inflazionistica, a medio-lungo termine, resta modesta e che per il momento non si sono registrati segnali “convincenti” di un’accelerazione della crescita economica. L’attuale risalita dei prezzi al consumo potrebbe dunque non durare a lungo. Ciò induce a ritenere che l’attuale politica monetaria a sostegno alla crescita è destinata a perdurare ancora a lungo e non ad avviarsi al termine come in molti avevano pensato.

NIENTE TAPERING, EURO CALA – Al riguardo anzi Draghi, rispondendo ad un cronista, ha precisato che il board non ha parlato di “tapering” (graduale riduzione degli stimoli monetari), che secondo il mercato precederebbe, come già accaduto negli Stati Uniti, il ritorno ad una graduale “normalizzazione” della politica monetaria europea. In risposta ad uno scenario che appare molto più incerto di quanto non fosse sembrato solo un mese fa, l’euro si è nuovamente indebolito nei confronti del dollaro calando a 1,0616 da 1,063 della chiusura di ieri.

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