IN CALO ANCHE I TITOLI DI STATO EUROPEI – Così a metà giornata Londra perde lo 0,75%, Parigi segna -0,94%, Francoforte è in rosso dello 0,77%, mentre Milano segna un calo dell’1,92%. Oltre alla frenata dei listini azionari le vendite si intensificano sui mercati obbligazionari, già timorosi che la politica della nuova amministrazione americana possa produrre un incremento dell’inflazione sia ciclica sia strutturale che rischia di nuocere ai margini di profitto delle società e indurre un calo dei multipli borsistici. Così il Btp decennale vede il rendimento salire al 2,33% (8 punti base più di venerdì), il Bonos spagnolo risale all’1,63% (4 basis point in più) e il Bund tedesco allo 0,48% (contro lo 0,47% del precedente fixing).
SPREAD SALGONO NONOSTANTE NOWOTNY – Il risultato è un ulteriore ampliamento dello spread sia tra Btp e Bund (ormai pari all’1,85%) sia tra Btp e Bonos (risalito allo 0,7%), anche a causa della crescente probabilità di elezioni anticipate in Italia senza che sia chiara la strategia economica che proporrebbero i principali schieramenti politici. Non aiutano neppure le parole di Ewald Nowotny (Bce) secondo cui la Banca centrale europea dovrebbe attendere la revisione, a giugno, delle sue previsioni economiche prima di iniziare una discussione sul futuro del programma di quantitative easing e anche in quel caso non prenderà automaticamente una decisione in merito ad un eventuale “tapering” (rallentamento graduale degli acquisti di bond sul mercato che porti alla conclusione del programma).