Telecom Italia tira il fiato a Piazza Affari

TELECOM ITALIA RITRACCIA – Telecom Italia tira il fiato e cala a 0,82 euro per azione (-1,2%) dopo che i buoni dati della trimestrale e la presentazione delle linee guida del piano industriale 2017-219 (che prevede 11 miliardi di investimenti di cui 5 per l’accelerazione dello sviluppo delle reti “ultra broadband”) avevano evitato al titolo di chiudere in calo al seduta di ieri, al contrario della maggior parte delle altre blue chip italiane. Non servono per ora i buoni giudizi che i broker stanno pubblicando dopo che gli analisti hanno rivisto le stime a seguito del preconsuntivo 2016. In particolare Rbc ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo dell’ex monopolista telefonico italiano da 1,12 a 1,25 euro, confermando la raccomandazione “outperform”.

CONVINCENTE STORIA DI RISTRUTTURAZIONE  – Secondo gli esperti si tratta di una “storia di ristrutturazione: questa volta davvero”, col management che è finalmente riuscito a riportare il gruppo alla crescita di ricavi ed Ebitda. “Crediamo che il meglio per Telecom Italia debba ancora venire” dato che i trend in miglioramento non sembrano essere stati ancora incorporati completamente dal mercato. Positivo anche il giudizio di Icbpi che ha confermato il proprio “buy” e il prezzo obiettivo a 1,07 euro per azione dopo la presentazione del piano che “ha rafforzato il giudizio positivo su risultati e business plan triennale”, grazie all’effetto combinato “della stabilizzazione dei ricavi da servizi e all’ulteriore riduzione della base costi.”

ANCORA QUALCHE PASSO DA FARE NEL FISSO – In particolare, sulla telefonia fissa secondo gli esperti resta ancora “uno step per avvicinarsi alla stabilizzazione dei ricavi da servizi”, con un contributo importante che potrà arrivare dalla vendita di prodotti a bassa marginalità ma con un ruolo importante per la diffusione della fibra. Sul mobile la sfida “sarà quella di consolidare il turnaround registrato nel 2016, attenuando l’effetto Iliad” (il nuovo operatore nazionale telefonico destinato a diventare il quarto operatore mobile dopo la fusione 3-Wind, ndr).

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