Attenzione: i PIR hanno un baco

Fatta la legge, trovato il refuso.
Nello specifico la legge è quella di Bilancio 2017 che ha istituito tra le altre cose i Piani Individuali di Risparmio o PIR.
Il refuso invece, causato dal rimando a un comma sbagliato, è di quelli potenzialmente in grado di affossare lo strumento appena nato.
A segnalarlo è un articolo di Plus, il settimanale del Sole24Ore, firmato da Federica Pezzati e pubblicato sabato scorso.

Ecco il baco: per avere la detassazione sui capital gain realizzati permanendo nell’investimento per almeno 5 anni i PIR dovrebbero investire solo in azioni.
Cosa che va contro la reale intenzione del legislatore, per il quale invece il 70% del capitale dei Pir dovrebbe essere investito in strumenti finanziari, anche obbligazioni, di aziende italiane quotate (di tale 70%, il 30% dovrà essere rappresentato da aziende non presenti nell’indice principale FTSE Mib).
L’intervento correttivo potrebbe essere rapido e passare da un emendamento inserito in un’altra legge di prossima approvazione.
Ma siamo in Italia…

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