Petrolio: anche per Citigroup i tagli alla produzione vanno prorogati

CITIGROUP: OPEC DEVE PROROGARE TAGLI – Gli analisti di Citigroup sono d’accordo coi manager di Total che già ieri avevano segnalato come l’Opec dovrebbe estendere l’accordo sui tagli alla produzione (in vigore dal primo gennaio al 30 giugno prossimo) se vorrà ridurre l’eccesso di scorte che da tre anni grava sul mercato petrolifero mondiale. Anche perché, fanno notare gli esperti di Citigroup, per assurdo l’entrata in vigore dell’accordo ha finito col produrre un aumento di circa un milione di barili al giorno della produzione mondiale, dato che entro il 31 dicembre scorso molti paesi produttori hanno accelerato le attività estrattive in vista della successiva frenata.

MERCATO DEVE ANCORA TROVARE EQUILIBRIO – Ci sono inoltre alcuni problemi nell’effettiva implementazione degli accordi, non tanto in sede Opec (che risulta aver effettuato il 94% dei tagli previsti, con solo l’Iraq che per ora ha tagliato solo 166 mila dei 210 mila barili al giorno promessi), quanto a livello di paesi non Opec (solo il 66% dei tagli previsti è finora stato effettuato). Se l’accordo non sarà prolungato anche per il secondo semestre dell’anno, concordano analisti e manager del settore, il mercato petrolifero non raggiungerà ancora per molti mesi un proprio equilibrio.

PETROLIFERI IN ORDINE SPARSO A MILANO – Intanto a Wall Street il prezzo del greggio Wti oggi recupera un dollaro circa e si riporta a 54,62 dollari al barile, mentre a Londra il Brent oscilla sui 56,98 dollari al barile (1,14 dollari più di ieri). A Piazza Affari tra i titoli petroliferi si mette in luce Eni, che sale di circa un punto a 14,50 euro per azione, mentre Saipem in attesa dei risultati 2016 che saranno diffusi in giornata oscilla poco sotto la chiusura di ieri a 44,8 centesimi per azione (-0,33%) e Tenaris cede il 3,5% tornando a 15,64 euro, mentre tra gli analisti sembra serpeggiare il dubbio che il recupero dei margini di profitto possa richiedere più tempo del previsto.

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