Che fatica guadagnare l’1%. Ecco allora dove dirigersi secondo Nextam Partners

Tempi duri per i risparmiatori. Con un 2017 compresso tra tornate elettorali decisive e crisi distribuite un po’ in tutto il mondo nei diversi settori anche gli investimenti ritenuti più sicuri fanno sudare le fatidiche sette camicie per ottenere dei rendimenti appena appena soddisfacenti

Lo ha confermato Carlo Gentili (nella foto), fondatore e amministratore delegato di Nextam Partners, che intervenendo al seminario organizzato dalla società a Firenze su “Quali alternative all’investimento obbligazionario, nell’attuale scenario di tassi crescenti e rischi estremi: l’opportunità dei fondi di crediti bancari”,  ha dichiarato: “In un contesto come quello attuale con rendimenti artificialmente compressi dalle banche centrali e un rischio crescente occorre Carlo-Gentili-srivedere i portafogli e assumere soluzione di investimento alternative. Oggi per ottenere un rendimento lordo dell’1% è necessario investire a 5 anni in Italia e a 30 anni in Germania, a differenza di cinque anni fa quando bastavano 3 mesi in Italia e 6 anni in Germania. La prospettiva non cambia se si guarda al segmento societario dove, chi punta a rendimenti superiori all’1% deve spostarsi su asset a maggiore rischio, ovvero con rating inferiore, oppure assumere un rischio ulteriore come quello di cambio”.

Nel corso del seminario è stato illustrato l’attuale scenario dei mercati finanziari e dei tassi di interesse a livello globale che evidenzia un trend di ripresa dei tassi e conseguente caduta dei corsi, che conferma l’esigenza degli investitori istituzionali a guardare soluzioni di investimento aggiuntive rispetto ai tradizionali strumenti obbligazionari liquidi. Secondo gli esperti, infatti, in tale contesto i rendimenti obbligazionari di un tempo sono sempre più difficili da ottenere con determinati portafogli e occorre intraprendere strade di investimento alternative come i fondi Loan bancari in grado di offrire rendimenti attraenti con una volatilità contenuta nel lungo periodo, garantendo una protezione efficace dai ribassi di mercato. Naturalmente trattandosi di strumenti illiquidi, vanno considerati nella giusta proporzione all’interno dei portafogli.

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