Il mercato non gradisce le nomine renziane, Leonardo in netto calo

LEONARDO INDIETRO TUTTA – Nominare un banchiere, sia pure autorevole come Alessandro Profumo, senza alcuna competenza né esperienza pregressa ai vertici del principale gruppo italiano della difesa, Leonardo, non si è rivelata una mossa “market friendly” da parte dell’ex premier italiano Matteo Renzi. Così il titolo Leonardo perde il 3,6% a 13,11 euro mentre gestori e analisti sono critici verso quella che agli occhi dei più sembra una lottizzazione delle nomine in stile “prima repubblica”.

KEPLER CHEUVREUX TAGLIA – Tra i broker, Kepler Cheuvreux non ha perso tempo tagliando il giudizio sul titolo a “hold” (mantenere) da “buy” (acquistare), con un target di 14 euro per azione. Secondo Banca Imi, visto il turnaround di Leonardo impostato dall’ex numero uno Mauro Moretti è stato “quasi completato” la società avrebbe potuto iniziare finalmente una fase di crescita, che ora rischia di essere quanto meno ritardata, “dal momento che il nuovo Ceo avrà bisogno di tempo per integrarsi nella nuova struttura”.

MEDIOBANCA VUOLE ATTENDERE PROFUMO – Infine Mediobanca Securities (che conferma un rating “outperform” con prezzo obiettivo a 16 euro) ammette di non capire completamente la complementarietà “tra l’esperienza di Profumo e il business di Leonardo” ma invita ad “ascoltare le idee e la strategia di Profumo prima di giudicare”. Sullo sfondo la possibilità che Profumo sia stato paracadutato da Renzi su Leonardo per favorire aggregazioni internazionali che, visto le differenti dimensioni in gioco, potrebbero secondo alcuni nascondere una futura cessione di controllo del gruppo a qualche “big player” estero.

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