Credit Suisse fa dietrofront: bonus più alti per non perdere i banker migliori

CREDIT SUISSE TORNA AD AUMENTARE I BONUS – Chissà se gli azionisti di Credit Suisse saranno contenti: la banca elvetica, che secondo alcune indiscrezioni starebbe valutando un aumento di capitale tra i 3 e i 5 miliardi di franchi svizzeri per rafforzare i propri coefficienti patrimoniali (dopo aver già raccolto circa 6 miliardi di franchi nel dicembre 2015), si è mossa in controtendenza rispetto alla tendenza delle maggiori banche mondiali che lo scorso anno hanno limato il monte bonus, incrementandolo del 6%. Il Ceo Tidjane Thiam in particolare si è visto attribuire un compenso complessivo di 12 milioni di dollari, mentre nel complesso la banca ha pagato 3,1 miliardi di dollari di bonus ai propri dipendenti.

BILANCIO IN ROSSO PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO – Tutto questo nonostante multe e transazioni legali abbiano portato il colosso elvetico a chiudere in rosso per il secondo anno consecutivo con un coefficiente Common equity Tier 1 capital scivolato all’11,5% dall’11,6% a causa di una revisione del bilancio 2016 annunciata oggi per tener conto di una penale da 272 milioni di dollari pagata dopo aver raggiunto una transazione con la Us National Credit Union Administration per una vicenda relativa alla vendita di carta finanziaria “tossica” legata a mutui immobiliari.

BONUS PIU’ ELEVATI PER TRATTENERE I TALENTI CHIAVE – Credit Suisse ha motivato l’incremento dei bonus con le difficoltà incontrate agli inizi dello scorso anno nel trattenere in azienda i migliori banker dopo la decisione di ridurre i compensi. Aumentare i bonus dovrebbe “assicurare che i dipendenti che centrano gli obiettivi di performance possano essere ricompensati in linea col mercato, così da trattenere talenti chiave”, in particolare nella divisione investment banking.

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