Francia, chi sale e chi scende dopo la vittoria di Macron

L’agenzia di stampa Bloomberg ha passato in rassegna i principali settori del mercato che potrebbero trarre vantaggio o svantaggio dall’elezione di Macron all’Eliseo, che ha battuto la rivale Le Pen con il 65% circa dei voti, soprattutto dal punto di vista dell’Equity.

In vetta alla classica dell’agenzia di stampa figurano senza dubbio i consumatori, soprattutto i lavoratori a basso reddito, per i quali il politico francese ha previsto gravi fiscali e sussidi di disoccupazione più elevati.

L’aumento dei consumi rappresenterebbe una buona notizia per titoli ciclici come retail, media, alberghiero, tempo libero e ristorazione, secondo gli analisti di Société Générale.

Anche le banche trarrebbero profondamente beneficio dalla sua vittoria. All’indomani del primo turno elettorale, 9 dei 10 top performer del mercato azionario europeo sono risultati essere istituti finanziari, sulla scia delle minori probabilità di un’uscita della Francia dall’Unione europea e dell’incremento dei rendimenti obbligazionari, che ha favorito una revisione al rialzo dell’outlook societario.

Buone prospettive anche per le energie rinnovabili e il comparto delle telecomunicazioni. Nel primo caso, società come Vestas Wind Systems, Nordex, EDP Renovaveis, Engie ed EDF sarebbero sostenute dagli investimenti promessi in campagna elettorale da Macron.

Nel secondo caso, l’impegno di ridurre la partecipazione statale nelle società quotate potrebbe portare all’uscita da Orange con una conseguente ondata di consolidamento nel settore Tlc.

La lista di Bloomberg prosegue con il comparto auto, in particolare i produttori francesi Renault e Peugeot, che trarrebbero vantaggio dalla diminuzione dei costi del lavoro, il miglioramento dei consumi e gli incentivi garantiti sull’acquisto di vetture eco-compatibili.

Per il settore delle costruzioni sarebbe positiva la proposta di Macron di abolire una tassa locale per quattro quinti delle famiglie e costruire immobili in alcune regioni, sottolinea Société Générale.

Tra i “perdenti”, Bloomberg annovera invece il ramo assicurativo. L’intenzione di tassare nuovi contratti di assicurazione sulla vita potrebbe frenare le vendite dei prodotti, anche se l’impatto immediato sugli utili sarebbe limitato perché gli assicuratori sono al momento concentrati su altre offerte.

Il risultato elettorale sarebbe negativo anche per difesa e sicurezza, uno dei pochi settori che trarrebbe davvero beneficio dall’elezione di Le Pen, che ha incentrato l’intera campagna sulla necessità di aumentare la spesa in questo senso.

Infine, risulterebbero danneggiati gli esportatori, che guadagnerebbero meno dal calo delle imposte francesi e potrebbero vedere i profitti esteri diminuire per via dell’apprezzamento dell’euro. I principali nomi dell’indice CAC 40 di Parigi, tra cui LVMH, L’Oréal e Airbus, registrano oltre il 90% dei ricavi all’estero.

Non resta che aspettare l’esito del voto di domenica e la reazione dei mercati della prossima settimana, sperando di non dover stilare in tutta fretta una classifica sui vincitori e vinti del trionfo del Front National.

FONTE: Ufficio studi Sofia Sgr

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