OBIETTIVO NOCCIOLO DURO? – Le indiscrezioni rilanciate dalla stampa italiana parlano di un discreto ma continuo accumulo di titoli Bper Banca da parte di Unipol, che sfruttando la possibilità di non dover effettuare comunicazioni sino al raggiungimento della soglia del 10% avrebbe già arrotondato al 5% circa la propria partecipazione, di fatto divenendo il principale socio dell’istituto, con l’obiettivo di consolidare un nucleo di azionisti stabili. La vera incognita dell’operazione riguarderebbe il costo di un allineamento delle coperture degli Npl della compagnia assicurativa.
NPL, ARRIVA UNA BAD BANK? – Le stime vanno da un minimo di 60 milioni per raggiungere i livelli di copertura in linea con quelli attuali di Bper Banca (58% per gli Npl e 24,2% per le altre tipologie di crediti problematici) ai 170 milioni circa se si puntasse a livelli come quelli di Intesa Sanpaolo (61% e 24% rispettivamente). Unipol starebbe peraltro studiando la creazione di una “bad bank” per separare le attività solvibili di Unipol Banca dal portafoglio di crediti deteriorati, in vista di una possibile operazione di scambio delle stesse con un altro gruppo bancario.