Banca Carige, la cura Bastianini funziona ma il titolo perde quota

NON BASTA LA TRIMESTRALE A CARIGE – Banca Carige in netto calo in avvio di giornata a Piazza Affari, dove il titolo dell’istituto ligure cede poco meno di 3 punti a 24,9 centesimi per azione quando sono passati di mano circa 3 milioni di pezzi. Eppure ieri sera i conti trimestrali erano apparsi in ripresa e sopra le attese di consenso, con un margine di intermediazione salito a 158,3 milioni, contro un consensus che oscillava sui 155 milioni di ricavi. A pesare sul titolo sembrano essere ancora le attese sul previsto rafforzamento patrimoniale che dovrebbe passare per una prima conversione dei bond subordinati in azioni e un successivo aumento di capitale da 450 milioni di euro.

LA CURA BASTIANINI FUNZIONA – La cura varata dal nuovo numero uno del gruppo, Guido Bastianini, pare comunque cominciare a dare i suoi frutti, coi risultati che mostrano un deciso contenimento dei costi (gli oneri di gestione sono in calo del 5,8%, le spese amministrative “core” del 15,3%). Il risultato netto è tuttavia ancora in rosso di 41,1 milioni di euro, peraltro meno dei 48,3 milioni attesi in media dagli analisti. Sul risultato pesano ulteriori rettifiche nette su crediti per 76,2 milioni, in calo comunque sia rispetto al primo trimestre 2016 (-15,2%) sia al trimestre precedente (-16,3%). Il portafoglio di Npl è stabile a livello lordo (7,3 miliardi), in lieve calo a livello netto (3,9 miliardi dai 4 miliardi di fine 2016).

STABILI RACCOLTA E IMPIEGHI – Sul fronte dei volumi intermediati con la clientela, la raccolta diretta da clientela privata e imprese si attesta a 15,7 miliardi (dai 15,8 miliardi al 31 dicembre 2016), con una ricomposizione tra conti correnti e raccolta obbligazionaria, in calo, e depositi a risparmio, in crescita. La raccolta indiretta è stabile a 21,5 miliardi, con una ricomposizione a favore del risparmio gestito (+2%), guidato dalla raccolta assicurativa (+7,5% annuo e +1,4% trimestrale). Anche gli impieghi a privati e imprese (21,0 miliardi) si mantengono stabili nel trimestre, (21,1 miliardi al 31 dicembre 2016) con erogazioni di mutui ipotecari a privati per 115,2 milioni e di mutui alle imprese per 218,1 milioni.

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