Ubi Banca, si delinea la strategia per ridurre i crediti deteriorati

UBI SOFFRE LA GIORNATA NO DI PIAZZA AFFARI – Ubi Banca in deciso calo, in una mattinata che vede tornare a prevalere le vendite su tutto il listino italiano tra i timori legati al “Russiagate” esploso negli Stati Uniti e la debolezza di titoli come Fiat Chrysler Automobiles al centro di voci su possibili nuove inchieste a livello Ue per lo scandalo delle emissioni diesel “truccate”. Quanto all’istituto guidato da Victor Massiah, tiene banco la notizia che la banca avrebbe indicato alla Bce l’intenzione di ridurre l’ammontare di “Non performing loan” (Npl, crediti deteriorati) di 2,7 miliardi entro il 2021.

NPL: MASSIAH VUOLE RIDURLI DI 2,7 MILIARDI – L’obiettivo di Massiah è di ridurre gli Npl dai 12,5 miliardi registrati a fine 2016 a 9,8 miliardi e abbattere la relativa incidenza sul totale dei crediti dal 14,4% attuale al 10,4%, facendo leva principalmente sulla gestione interna degli Npl stessi, creando un team ad essa specificamente dedicato che si occuperà anche della gestione preventiva rinegoziando le condizioni di finanziamento di quei crediti che hanno una più elevata possibilità di trasformarsi in Npl nel futuro.

GESTIONE INTERNA PREFERITA A CARTOLARIZZAZIONE – Per gestione delle sole inadempienza probabili verrebbe creata parallelamente una specifica business unit, mentre è già stata costituita una società immobiliare, la Re.O.Co., che sviluperà una gestione “proattiva” dei collaterali  immobiliari. Soltanto nel caso di Npl afferenti a portafogli di piccolo taglio e a specifici crediti garantiti da immobili commerciali, si procederebbe con la cessione tramite cartolarizzazione. Infine, per quanto riguarda l’aumento di capitale da 400 milioni, la banca punterebbe a dare il via all’operazione entro la prima metà di giugno.

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