Piazza Affari in calo, le banche pesano sugli indici generali

BANCARI INCERTI – Giunta al giro di boa di una seduta partita sottotono, Piazza Affari continua a vedere una prevalenza di alleggerimenti sul comparto bancario che si riflette sugli indici generali, col Ftse Mib a -0,52%, mentre il Ftse Italia All-Share cede lo 0,46% e il Ftse Italia Star oscilla sui livelli di ieri. Tra le peggiori blue chip stamane si notano Banco Bpm (-2,83%) e Ubi Banca (-1,32%), oltre a Salvatore Ferragamo (-2,31%) e Saipem (-2,24%) che proseguono un calo partito già ieri nella seconda parte della seduta. In ripresa invece Italgas (+1,05%), Snam (+0,64%) e più limitatamente Azimut (+0,48%) e Bper Banca (+0,43%).

EX POPOLARI, MANCA ANCORA INTESA CON UE – I titoli bancari, in particolare, sembrano risentire dell’attesa per una soluzione dei problemi di Mps e delle due ex banche popolari venete, i cui vertici hanno incontrato il ministro dell’Economia e finanze, Pier Carlo Padoan, per un’analisi congiunta della situazione dei due istituti alla luce della riunione di ieri a Bruxelles tra le autorità italiane e le autorità europee con la partecipazione di rappresentanti delle due banche, definita in una nota ufficiale “uno dei numerosi passaggi previsti dalla consueta interlocuzione tecnica contemplata per questi casi”.

JEFFERIES LIMA IL RATING SU INTESA SANPAOLO – Secondo la stampa italiana la Commissione Ue chiederebbe in particolare un ulteriore miliardo di euro di contributi privati per dare il via libera alla ricapitalizzazione preventiva e quindi all’intervento dello stato. Una richiesta che, stante l’indisponibilità delle maggiori banche e assicurazioni italiane a rifinanziare il fondo Atlante o comunque intervenire nuovamente (anche attraverso nuovi versamenti al fondo interbancario di tutela dei depositi), potrebbe significare una conversione forzosa anche di bond senior in capitale e non solo dei bond junior delle due banche. Tra gli altri titoli anche Intesa Sanpaolo accusa un calo dell’1,2% circa, in questo caso risentendo più direttamente del giudizio di Jefferies, tagliato a “hold” (mantenere) dal precedente “buy” (acquistare), con un nuovo target price di 2,90 euro per azione, superiore di meno del 10% alle quotazioni correnti.

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