Banca Carige, tra Malacalza e Bastianini è ormai guerra aperta

CARIGE, OK AD AUMENTO E CESSIONE NPL  – Il Cda di Banca Carige ha dato il suo via libera all’aumento di capitale da 450 milioni di euro e alla parallela cessione di un portafoglio di Npl (crediti “non performanti”, ndr) per circa 940 milioni di euro di valore nominale, assistito da garanzie pubbliche (Gacs) per quanto riguarda la tranche senior dei titoli. Tuttavia il titolo nelle prime fasi della seduta finisce subito sospeso al ribasso con un calo teorico del 7,89% a 25,31 centesimi per azione, quando sono passati di mano poco più di un milione di pezzi.

MALACALZA VA ALLO SCONTRO CON BASTIANINI – Su Banca Carige tira infatti aria di ribaltone, dopo che in una lettera il vice presidente e primo socio (col 17,588% del capitale), Vittorio Malacalza, ha espresso critiche all’operato dell’amministratore delegato Guido Bastianini e del direttore finanziario Arturo Betonio, sottolineando di non condividere più gli indirizzi di gestione e paventando le proprie dimissioni. In realtà secondo fonti di stampa è possibile a dimettersi sia Bastianini, che potrebbe essere sostituito da un nuovo amministratore straordinario anche se non si esclude completamente l’ipotesi di un commissariamento. Da tempo sul mercato erano filtrate voci di una crescente divergenza tra Malacalza e Bastianini sui tempi e sui modi del rafforzamento patrimoniale della banca.

MEDIOBANCA: DE-RISKING POTREBBE SLITTARE – I previsti 450 milioni di euro dell’aumento potrebbero infatti non bastare alle autorità europee, tanto che nelle ultime settimane si era fatta avanti l’ipotesi di convertire il bond subordinato “perpetual” del 2008 emesso per 160 milioni di euro, di cui 80 milioni di euro ancora nelle mani di Generali che in caso di conversione forzosa sarebbe diventata il maggior azionista dell’istituto. In merito il Cda ha rinviato un ulteriore approfondimento alla prossima riunione convocata per il 9 giugno. Commentando la vicenda gli analisti di Mediobanca Securitis (che su Banca Carige esprimono un “neutral” con target price di 31 centesimi di euro per azione) notano stamane come la vicenda “potrebbe ritardare il de-risking della banca”, ma anche “avere effetti negativi nella percezione del mercato del settore bancario italiano nel suoi complesso”, con inevitabili riflessi sulle quotazioni del comparto.

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