Banche venete: bail in avrebbe effetti sistemici per economia o per politica?

BAIL IN RESTA ESCLUSO PER POPOLARI ITALIANE – Dopo la risoluzione del Banco Popular Espanol, gli occhi sono puntati in Italia sulla sorte delle due ex popolari Bpvi e Veneto Banca. Al riguardo, dopo il diffondersi di indiscrezioni di stampa su una possibile soluzione basata sulla liquidazione “ordinata” dei due istituti, una fonte governativa ha dichiarato all’agenzia Reuters che il governo italiano non esplora altre ipotesi che quella di una ricapitalizzazione precauzionale.

BARETTA: EFFETTI SISTEMICI DA FALLIMENTO – Questa opzione, come noto, prevede l’intervento di fondi pubblici a fianco di fondi privati, escludendo il bail in e la risoluzione degli istituti come invece avvenuto per la banca spagnola. Questo perché, almeno secondo esponenti politici come il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta, il fallimento delle due banche venete rischierebbe di avere “effetti sistemici” non solo per il Veneto ma per tutta Italia.

RISCHIEREBBE IL PAESE O LA POLITICA? – Per ottenere il via libera delle autorità europee resterebbe da capire come reperire circa un altro miliardo di capitali privati che si sommerebbe ai 3,5 miliardi investiti finora dal fondo Atlante (dichiaratosi non in grado, allo stato, di intervenire ulteriormente), così da compensare perdite già accusate o che gli istituti rischiano di accusare nel prossimo futuro a causa dei  crediti deteriorati ancora in bilancio. Ad oggi le due banche avrebbero secondo il numero uno Fabrizio Viola circa 30 miliardi di impieghi, vale a dire meno del 2% dei crediti “in bonis” esistenti in Italia. Una percentuale davvero sufficiente a generare un rischio “sistemico” per l’intera economia italiana o non piuttosto per la politica locale e nazionale?

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