OCSE LIMA PREVISIONI CRESCITA ITALIA – L’Ocse riduce le previsioni di crescita dell’economia italiana per l’anno venturo e suggerisce di reintrodurre una imposta patrimoniale sugli immobili, in sintonia con le indicazioni già giunte all’Italia anche dalla Commissione Ue. Il rischio di una “stangata d’autunno” è dunque più concreto? Di certo c’è che nelle stime di crescita dell’Economic Outlook appena rilasciate dall’Ocse si conferma un Pil in crescita dell’1% quest’anno, ma si taglia da +1% a +0,8% la previsione per l’anno venturo.
CAMPANELLO D’ALLARME PER IL BEL PAESE – Un campanello d’allarme pericoloso visto che per l’intera Eurozona l’Ocse ha alzato la stima di crescita a +1,8% sia per quest’anno sia per il 2018 (contro una previsione precedente pari a +1,6% in entrambi gli anni). Per il momento il governo non ribatte: nel Documento di Economia e finanza varato lo scorso aprile il Pil italiano era stimato in crescita dell’1,1% nel 2017 e dell’1,0% nel 2018, ma la recente revisione al rialzo del Pil congiunturale del primo trimestre da +0,2% a +0,4% (legato al calo del deflatore del Pil, ndr) metterebbe a rischio, secondo gli economisti, il rialzo per le stime 2017.
IN AUTUNNO ARRIVERA’ UNA STANGATA? – Sullo sfondo resta il rischio, concreto, che dal primo gennaio del prossimo anno scattino le clausole di salvaguardia che porterebbero ad un aumento dell’Iva dal 10% al 13% per i beni di largo consumo e dal 22% al 25% per gli altri beni, per recuperare circa 19,6 miliardi. Per disinnescarlo servirebbe o una crescita economica decisamente superiore alle stime o una manovra correttiva almeno di pari importo tra nuove tasse e tagli alla spesa da inserire nella prossima legge finanziaria. Un’eventualità, quest’ultima, su cui pesa ovviamente l’incertezza legata alle possibili elezioni anticipate in autunno.