Banca Carige, oggi Cda forse decisivo per il futuro dell’istituto

BANCA CARIGE IN DECISO RECUPERO – Avvio di settimana sugli scudi per il titolo Banca Carige, che a Piazza Affari sale dell’8,5% a 20,37 centesimi di euro per azione (poco più della metà del valore di 12 mesi fa) con 6,5 milioni di pezzi passati di mano nel giorno in cui si riunisce il Cda dell’istituto ligure cui parteciperà il nuovo Ceo, Paolo Fiorentino. Una riunione chiave perché dovrebbe essere definita la strategia da adottare sia per la dismissione degli Npl (in settimana è prevista la cartolarizzazione di un portafoglio da 938 milioni di euro lordi, che secondo rumor verrebbero ceduti al 31% del nominale), sia in relazione all’ammontare dell’aumento di capitale.

OGGI IL CDA FA IL PUNTO – Il piano messo a punto dal precedente Ceo, Guido Bastianini, dopo la cartolarizzazione attesa in questi giorni prevedeva lo scorporo dei rimanenti 2,4 miliardi di Npl ad un veicolo ad hoc, le cui azioni sarebbero state assegnate direttamente agli azionisti della banca e un aumento di capitale da 450 milioni, aumentabile tramite conversione in azioni di bond Tier1 e Tier2 per ulteriori 160 milioni. Il piano non ha tuttavia incontrato il favore di Vittorio Malacalza, azionista di riferimento dell’istituto ligure con il 17,58% del capitale, che ha sfiduciato e sostituito Bastianini e il Cfo della banca.

LA MISSIONE DI FIORENTINO – Così Fiorentino per i 2,4 miliardi di Npl starebbe pensando di affidarne la gestione ad una struttura “ad hoc” ma interna, procedendo per intanto ad eventuali cessioni di immobili (il patrimonio immobiliare dell’istituto è stimato tra i 700 milioni e il miliardo) e di partecipazioni “non strategiche” (come la quota eccedente il 3% di Banca d’Italia e quella in Autostrada dei Fiori) per reperire mezzi freschi. Non è esclusa anche la cessione della  controllata Cesare Ponti, attiva nel settore del private banking. Il ricavato delle cessioni potrebbe servire a diminuire l’ammontare dell’aumento di capitale rispetto ai 600-800 milioni di cui si era parlato nelle ultime settimane.  Vittorio Malacalza, infine, chiederebbe una soluzione che consenta il rilancio della banca: riuscirà Fiorentino nella quadratura del cerchio? Piazza Affari sembra crederlo.

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