NESSUNA E’ ANCORA FINITA SOTTO I RIFLETTORI – Nessuna delle sei società è ancora finita sotto i radar di analisti e investitori, il che soddisfa in pieno il primo dei sei criteri adottati da Buffett. In più si tratta in tutti i casi di società con utili ante imposte di almeno 500 milioni di dollari l’anno, che hanno un consistente potere di prezzi e dunque hanno rapporti prezzo/utili tendenzialmente stabili, con un Roe di almeno l’8% e un rapporto debiti/capitale proprio non superiore al 33%.
BUONI NUMERI, MANAGEMENT STABILE, BUSINESS SEMPLICI – Siccome Buffett non interviene con cambi di management nella società preda, Adams per la sua selezione ha inserito solo compagnie dove il top management è rimasto in carica almeno per 5 anni e per far sì che corrispondesse al requisito di un “business semplice” nessuna di queste società ha più di 5 controllate. Chissà se il vecchio gestore di Omaha avrà letto l’elenco e si troverà d’accordo con l’analista?