PASSI NECESSARI PER PRESERVARE ACCESSO A MERCATO – In assenza di certezze in merito alla tempistica e al raggiungimento di un accordo, ha poi dichiarato la banca britannica, “intendiamo prendere i passi necessari a preservare un accesso ininterrotto al mercato” (europeo, ndr). La controllata irlandese, che già possiede una licenza bancaria Ue, “offre una base naturale e noi siamo impegnati in discussioni coi nostri regolatori per estendere le sue attività”. Da alcuni mesi Barclays sembra avere già avviato un piano per riallocare una parte del suo staff attualmente presente a Londra in altre città europee.
ANCHE FRANCOFORTE, LUSSEMBURGO E BRUXELLES IN CORSA – La stessa Bloomberg aveva segnalato già a inizio anno l’intenzione della banca di trasferire circa 150 risorse a Dublino nell’ambito di un piano per la gestione delle problematiche “post Brexit”. Mentre Dublino non fa segreto di voler approfittare dell’eventuale uscita di risorse da Londra verso altri hub finanziari europei, al momento le prime mosse hanno visto alcune società come Aig, Hiscox (gruppo Lloyd’s) e FM Global preferire il Lussemburgo, Bruxelles o Francoforte come nuova basi per le loro attività in Europa