Wall Street, analisti fiduciosi: con le trimestrali indici potranno toccare nuovi record

WALL STREET PRONTA A RIPARTIRE? – Wall Street potrebbe essere alla vigilia di un nuovo balzo, approfittando dei volumi ridotti tipici del periodo estivo e di una nuova stagione delle trimestrali che si prospetta ottima, con utili aziendali in decisa crescita, almeno stando alle previsioni dei principali analisti americani. John Butters (FactSet), prevede ad esempio che gli ultili per azione siano saliti del 6,5% nel period aprile-giugno, ma non esclude punte fino al 9%. Karyn Cavanaugh (Voya Financial) è altrettanto fiducioso e parla di una crescita degli utili tra il 6% e il 7%.

DOLLARO DEBOLE E RIPRESA MONDIALE AIUTANO – Brian Belski, chief investment strategist di Bmo Capital Markets, in una nota prevede che gli utili del secondo trimestre dell’anno salgano del 7% in media, poca cosa rispetto al 13,2% del primo trimestre, ma dato che molti analisti sono stati sinora estremamente cauti nelle proprie stime nonostante un dollaro debole, che ha reso prodotti e servizi Usa più convenienti, e il buon tono della ripresa mondiale (confermato tra l’altro dal dato odierno del Pil cinese, salito dell’1,3% nei primi tre mesi dell’anno ovvero del 6,9% rispetto a 12 mesi prima, rispetto al +6,8% su base annua dei tre mesi precedenti).

BENE ENERGIA E HIGH-TECH, MALE UTILITIES – Se poi si va a guardare i singoli settori, alcuni come l’energia potrebbero segnare rialzi a tripla cifra (le attese parlano in media di un incremento su base annua degli utili del 661%), altri come i tecnologici mantenersi sulla doppia cifra percentuale (+11,2% medio atteso), mentre i finanziari potrebbero segnare un +7,6% medio che contribuirebbe ad alzare all’8% l’incremento medio degli utili aziendali dei titoli quotati sull’indice S&P500. Da evitare resterebbero settori come i titoli industriali (+2,4%) e della salute (+2,3%), gli immobiliari (+1,9%), i servizi per telecomunicazione (+1,1%), i prodotti di consumo “a discrezione” (+0,9%) e soprattutto i servizi di pubblica utilità, gli unici che dovrebbero registrare mediamente un calo degli utili (-2,8% atteso).

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