BENE GLI UTILI E LA QUALITA’ DEL CREDITO – Il risultato netto di gestione è così salito del 95,3% da 41,2 a 80,5 milioni, mentre l’utile ante imposte è salito del 70,3% da 46,8 a 79,7 milioni. Più che raddoppiato anche l’utile netto, a 52,3 milioni (da 23,8 milioni di un anno prima). Il cost income ratio cala dal 74,6% al 66,1%, il costo del credito risulta pari a 31 punti base, le NPE sono pari al 3,4% del credito totale, mentre il Common Equity ratio “fully phased” è pari al 12,5%.
COSTI E RETTIFICHE MIGLIORI DEL PREVISTO – Risultati apprezzati dagli analisti, in particolare da quelli di Equita Sim che confermano il proprio “hold” e il prezzo obiettivo a 7,3 euro sul titolo notando come l’utile netto sia risultato “sopra le attese grazie al maggior trading” e siano “ottime” le “indicazioni dalla qualità dell’attivo”, ma che nel complesso non sembrano presentare particolari sorprese. Anche nella successiva conference call emergono segnali incoraggianti, con costi e rettifiche leggermente migliori delle attese, ma nessuna sorpresa eclatante.