Le banche hanno iniziato a scaricare i BTP, ecco i dati che fanno suonare l’allarme

La prospettiva di una riduzione del Quantitative Easing da parte della Bce già in autunno inizia a far sentire i suoi effetti.
Almeno guardando ai dati relativi alle vendite di titoli di Stato effettuati dalle banche italiane contenute in un report di Jefferies e citati da un articolo del Financial Times.

Tra maggio e giugno gli istituti italiani hanno ceduto buoni del Tesoro per quasi 30 miliardi di euro.
Nello specifico le vendite di BTP da parte delle banche hanno toccato i 20 miliardi a giugno dopo che già a maggio ne erano stati dismessi per un controvalore di 9,4 miliardi (con le recenti vendite l’espozione delle banche ai titoli di Stato è scesa del 7,2%).

Dati che suonano come un campanello d’allarme sulla domanda di debito italiano e potenzialmente anche sui prezzi dei titoli di Stato. Proprio le banche italiane sono infatti le maggiori detentrici del debito pubblico nazionale.
Tanto più che il fenomeno è osservabile anche a livello europeo. Le banche del Vecchio continente a giugno hanno ceduto BTP per 46 miliardi, che portano il saldo delle vendite da inizio anno a 257 miliardi.

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