Wall Street, la frattura con Trump affossa gli indici americani

La frattura tra la finanza americana e il presidente degli Usa Donald Trump è sempre più profonda. E le incertezze legate alla sua amministrazione e alla sua capacità di portare avanti l’agenda economica affossano Wall Street che mette a segno la giornata più nera degli ultimi tre mesi. Il Dow Jones perde l’1,24% lasciando per strada 250 punti e attestandosi sui 21.750,39 punti. Tonfo anche del Nasdaq che scivola dell’1,94% a 6.221,91 punti, mentre l’indice S&P500 cede dell’1,54% a 2.430,02 punti.

Ad acuire la situazione la decisione di Donald Trump di smantellare i consigli istituiti con i vertici delle principali aziende del Paese, colpevoli secondo il presidente Usa di un atteggiamento troppo critico sul suo comportamento dopo i fatti di Charlottesville, poi la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, che hanno mostrato una netta divisione tra i membri della Banca Centrale Usa a proposito degli ultimi dati sull’inflazione americana.

Nel frattempo anche Tim Cook, ceo di Apple, si è unito alle critiche contro Trump, così come Jemie Dimon, ceo di Jp Morgan Chase, che ha fatto sapere ai suoi dipendenti di essere profondamente in disaccordo con la posizione assunte dal presidente Donald in seguito agli scontri di Charlottesville. Tra le altre società che hanno annunciato un giro di vite spiccano Paypal, Google, Uber, Airbnb e Facebook.

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